Ospiti illustri
Da sempre, importanti e famosi personaggi hanno amato e condiviso con i Torinesi la calda e accogliente atmosfera di questo luogo.
Da sempre, importanti e famosi personaggi hanno amato e condiviso con i Torinesi la calda e accogliente atmosfera di questo luogo.
Il Risorgimento e l’Unità d’Italia si dice siano passati da questo locale con il Conte Camillo Benso di Cavour. Secondo la leggenda, sembra che il Conte, liberale, laico e anticlericale, anziché accompagnare la famiglia reale al santuario, ne attendesse l’uscita comodamente seduto al tavolino sotto l’orologio, controllando da dietro le tendine l’ingresso della Consolata.
Alexandre Dumas padre in una lettera parla del bicerin come di una delle cose da non perdere di Torino.
Friedrich Nietzsche visse a Torino, città che amò particolarmente e dove scrisse L’Anticristo,
Il crepuscolo degli idoli ed EcceHomo.
Giacomo Puccini racconta nelle sue memorie che ogni tanto faceva quattro passi per venire al caffè: abitava nella vicinissima via Sant’Agostino in una soffitta che egli stesso ammette di aver usato come modello per La Bohème.
La regina S.A.R. Maria Josè e il re S.A.R. Umberto II passarono da qui prima di ritirarsi in esilio nel 1946. Una lettera di ringraziamento dell’ex sovrano è esposta nei locali.
Questo è anche un luogo amato dagli artisti. La cosa non stupisce perché la sua atmosfera raccolta favorisce la riflessione e la concentrazione. Fra gli scrittori sono stati clienti i grandi Guido Gozzano, Italo Calvino e Mario Soldati che fu anche importante regista cinematografico e televisivo.
Lo scrittore Umberto Eco nel suo romanzo storico Il Cimitero di Praga fa una lunga e dettagliata descrizione del Caffè Al Bicerin utilizzandolo come ambientazione di una parte del libro.
Tra gli scrittori contemporanei, Giuseppe Culicchia ha trascorso molte ore ai nostri tavoli fin da ragazzo, scrivendo bellissime pagine sul Caffè Al Bicerin.
“Sedersi al Bicerin è uno dei grandi momenti della vita: il soffitto basso, i tappeti rossi, le pareti di legno chiaro, il pavimento consumato dai passi dei clienti, le scatole di crumiri dietro le vetrine, la macchina del caffè enorme sul piccolo banco, la porta che dà sul laboratorio dove la cioccolata cuoce per quattro ore prima di essere pronta per un ‘bicerin’, la bevanda al caffè, crema e cioccolata tipica di Torino, tutto complotta insomma a favore del fatto che la giornata cominci, grazie al semplice gesto di varcare la soglia di questo locale, in modo perfetto.”
Torino è casa mia, Laterza, 2005 e Torino è casa nostra, Laterza, 2015.
L’Avvocato Gianni Agnelli e il fratello Umberto con le famiglie, erano usi a fermarsi al Caffè Al Bicerin in occasione di visite alla Consolata.
Era facile sorprendere Erminio Macario davanti a un caldo bicerin, in compagnia di qualche bellezza del palcoscenico o di altri attori, come Carlo Campanini. Wanda Osiris, devotissima frequentatrice della Consolata, passava spesso dalle luci della ribalta… alle luci soffuse del Bicerin.
Un quotidiano frequentatore era Mario Merz, pittore e scultore di fama internazionale. Fra i massimi esponenti dell’Arte Povera, amava sedersi al primo tavolino di fianco all’ingresso.
La coreografa e danzatrice Pina Bausch, nel 2008 al Teatro Regio per la sua Iphigenia in Tauris, venne al Bicerin, sorprendendo Maritè, che proprio la sera prima aveva assistito alla rappresentazione. Ci fu subito una grande intesa e le due signore si abbracciarono emozionate.
Le Olimpiadi Invernali 2006 portarono molti personaggi famosi in città. L’attrice Susan Sarandon la ricordiamo per la simpatia e perchè fu assidua del nostro caffè con tutta la famiglia.
Il Caffè Al Bicerin è da sempre utilizzato come set cinematografico, sia per ambientazioni d’epoca, sia per contemporanee. Alcuni titoli: Amore e ginnastica con Senta Berger, La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana, Ora e per sempre sul Grande Torino, Ciao ragazzi di Liliana Cavani, Noi credevamo, Cuore, Le cinque giornate, E’ nata una star, e altri…